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Formaggi da museo

È il gennaio del 1933 e la latteria Mire di Angelo Perenzin ha appena vinto la Medaglia d’Oro “per la produzione di un burro speciale” al Salon des Arts Ménagers di Bruxelles. È il primo dei tanti, prestigiosi premi internazionali conquistati dalla latteria di San Pietro di Feletto che la famiglia Perenzin gestisce dal 1898 prima la guida di Domenico Perenzin, il grande patriarca della prima generazione, e poi con Valentino Angelo, il vero deus ex-machina da cui parte e ingrana tutta l’attività. La medaglia d’oro è lì, in una bacheca di vetro, esposta con orgoglio nei muri della latteria. Egidio, il più giovane e vivace dei suoi tre figli, un giorno incontra un amico che gli mostra la sua fionda di legno. Gli occhi del giovane brillano di desiderio: “Me la daresti?”. “Ma tu – risponde l’amico – in cambio cosa mi dai?”. In un attimo Egidio pensa a qualcosa di prezioso da scambiare. Torna a casa, prende la medaglia d’oro e la cede in cambio di quella splendida, flessuosa e luccicante fionda di legno.

La Medaglia d’Oro vinta da Angelo Perenzin nel 1933 a Bruxelles

Oggi, quella stessa fionda (per inciso, il padre del ragazzo che allora l’aveva ricevuta, capì subito cosa era successo e la riporterà al legittimo proprietario) è uno degli oggetti più romantici esposti nel nuovo Museo del Formaggio Premiata Latteria Perenzin, inaugurato lo scorso aprile. Situato all’interno del PER Bottega & Cheese Bar, a Bagnolo di San Pietro di Feletto, il museo offre ai visitatori ed agli appassionati un viaggio emozionante non solo attraverso i 125 anni di storia dell’azienda – che ha festeggiato proprio quest’anno l’anniversario – ma anche attraverso le vicende di un territorio, quello della pedemontana trevigiana, che, da un passato agricolo fatto di tante fatiche e poche gioie,  è stato capace di crescere ed evolvere diventando uno dei gioielli della Marca trevigiana, tanto da diventare Patrimonio UNESCO.

Emanuela Perenzin con i figli Erika e Matteo

Certo, un successo spinto soprattutto da fenomeno del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, non c’è dubbio, ma che al suo fianco vede realtà imprenditoriali e artigianali di successo come è appunto la Latteria Perenzin, che negli anni si è specializzata nella creazione di pluripremiati formaggi affinati e ubriacati”. “La nostra famiglia – racconta Emanuela Perenzin, 58 anni, la quarta generazione ed oggi titolare dell’azienda che gestisce insieme alla quinta, ovvero i due figli Erika e Matteo – ha sempre avuto la passione di conservare documenti, oggetti e materiali del loro lavoro. È stato quindi naturale trovare il modo di ordinarli ed esporli al pubblico, offendo loro un’esperienza immersiva, che parta dal racconto della storia della nostra azienda, prosegue nelle aree di produzione e stagionatura e si conclude in bellezza nel Degustarium, un’area esclusiva progettata per vivere delle emozioni assaggiando le nostre eccellenze”.

Il Degustarium Perenzin

Tra i molti oggetti del museo il più curioso è il vaso del latte appoggiato sul bancone della ricostruita vecchia bottega, con tanto di insegna originale “Vendita ingrosso minuto”. “È stato il mio primo strumento di lavoro – spiega Emanuela – quando già all’età di sei anni avevo il compito di versare il latte ai clienti che arrivavano ad acquistarlo portandosi da casa la bottiglia o direttamente il pentolino”. Quello più antico è uno stampo per fare il formaggio della seconda metà dell’800, ma altrettanto preziose sono le piccole zangole con il loro vetro originale che venivano usate per sbattere la panna e trasformarla in burro.

Museo Perenzin

La parte più emozionante, invece, è la stanzetta di nonno Angelo, con il suo cappotto appeso alla parete e con la sedia originale con cui, negli ultimi della sua vita e in fase avanzata della malattia che se lo porterà via nel 1972, continuava ad aiutare incartando il burro. Il pezzo forte dell’esposizione, infine, è il Caveau dei Formaggi che custodisce la collezione privata di Emanuela Perenzin dove riposano alcune centinaia di forme di formaggi che vantano prestigiosi premi nazionali ed internazionali. La visita al museo compresa di degustazione è disponibile solo su prenotazione, attraverso cinque diversi tour con contenuti sempre più esclusivi, da un prezzo base di 20 euro a persona sino alle 100 euro del Super Gold Tour, in cui si è guidati direttamente dalla titolare Emanuela.

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Paolo Colombo

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